Spolidoro Hall of Fame

Amelia Spolidoro, intervista in apnea

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Amelia Spolidoro

PRIMO TUFFO IN PISCINA, A QUANTI ANNI?
Il mio primo tuffo in piscina l’ho fatto a circa 8 mesi ,ma il primo corso di nuoto l’ho cominciato a 3 o 4 anni.

A CHE ETA’ HAI INIZIATO A NUOTARE A LIVELLO AGONISTICO?
Ho iniziato nuoto agonistico a 9 anni.

QUANDO HAI CAPITO CHE IL NUOTO ERA IL TUO SPORT?
L’esperienza della prima gara di nuoto da agonista mi ha fatto capire che il nuoto era lo sport giusto per me: la compagnia, l’acqua, il tifo…

C’E’ CHI PENSA CHE IL NUOTO, PIU’ DI ALTRI SPORT, CREI “DIPENDENZA”…L’ODORE DEL CLORO, LA SENSAZIONE DI LIBERTA’, LA STANCHEZZA EUFORICA DOPO LA FATICA, E’ COSI’ ANCHE PER TE? 
Sono assolutamente d’accordo: il nuoto crea dipendenza! In tutti questi anni mi sono resa sempre più conto di quanto sia difficile stare fuori dall’acqua e ho avuto modo di verificare come ciò valga per i nuotatori di tutti i livelli.

RISPETTO AD ALTRI PAESI IN ITALIA SCUOLA E SPORT SONO DUE MONDI CHE NON SI PARLANO. PENSI CHE L’IMPEGNO SPORTIVO POSSA ESSERE UN AIUTO AD AFFRONTARE LO STUDIO O E’ SOLO UN OSTACOLO?
Penso che l’impegno agonistico aiuti davvero ad aumentare le capacità di concentrazione. Aggiungendo a ciò molta attenzione durante le ore scolastiche e una bella dose di buona volontà, conciliare scuola e sport è possibile. Anche la scuola è una sfida…e a me piace vincere!

LA CARRIERA DI UN NUOTATORE PUO’ INIZIARE MOLTO PRESTO. CRESCENDO LA VITA
CAMBIA E CAMBIANO LE PRIORITA’. C’E’ STATO UN MOMENTO IN CUI HAI PENSATO DI
MOLLARE TUTTO? COME LO HAI AFFRONTATO E CHI TI HA AIUTATO?

A volte capitano momenti di difficoltà in cui sembra che tutto vada male. In momenti come questi ho pensato di mollare ma l’amore, o se preferite “dipendenza per la piscina”, è stato più forte.

PER ALCUNI, AD UN CERTO PUNTO, LO SPORT NON E’ PIU’ SOLO UNA PASSIONE MA DIVENTA UNA PROFESSIONE. PENSI CHE I SACRIFICI DI UN NUOTATORE SIANO SUPERIORI A QUELLI DI QUALSIASI ALTRO PROFESSIONISTA? E LE SODDISFAZIONI?
Mi piacerebbe continuare a nuotare a livello agonistico anche in futuro, ma per me il nuoto è un divertimento, e non un lavoro, e così voglio che resti al momento.

RACCONTA: LA GARA CHE NON DIMENTICHERAI MAI
Di gare che non dimenticherò mai ce ne sono molte. Qui voglio ricordare i 200 rana ai Regionali Invernali 2011. Quando ormai ero stanca morta a causa di un passaggio ai 100 un po’ veloce, le mie compagne di squadra sono venute vicino al muro della virata a tifare per me e grazie a loro ho trovato la forza per stringere i denti e per…arrivare terza!!!

LA GARA CHE PROPRIO NON VUOI RICORDARE
Appunto…non la voglio ricordare!

QUELLA VOLTA CHE STAVI CENTRANDO IL TUO OBIETTIVOE INVECE…
L’anno scorso non sono riuscita a qualificarmi per gli Italiani. Nonostante io mi sia impegnata a fondo, il risultato non è arrivato per la prima volta negli ultimi anni. Mi è servito per capire che non sempre possiamo ottenere quello che vogliamo, ma non per questo dobbiamo scoraggiarci!

LA VITTORIA PIU’ SOFFERTA
Terribile, mi sembrava di non nuotare più bene come nei giorni precedenti e invece…

NELLA STESSA BATTERIA CON IL TUO MITO
Scelgo i 100 rana. Con me vorrei Rebecca Soni, Ruta Meilutyte, Manuela Dalla Valle, Yulia Efimova, Leisel Jones, Amanda Beard e Alia Atkinson.

DAI UN CONSIGLIO AI TUOI COLLEGHI PIU’ GIOVANI
Ricordatevi che lo sport è per prima cosa divertimento! Ciò non toglie che sia importante impegnarsi sempre al 125%.

UN’ULTIMA DOMANDA: L’ALLENATORE E LA SQUADRA. SENZA DI LORO PROBABILMENTE SARESTI UN ATLETA E UNA PERSONA DIVERSA. PUOI RACCONTARE UN ANEDDOTO PER FARE CAPIRE QUANTO VALORE HANNO O HANNO AVUTO NELLA TUA VITA?
Al Malaspina ho imparato tante cose da tante persone diverse. Uno degli insegnamenti più importanti è stato quello di mettercela sempre tutta in tutto ciò che faccio. Come avrebbe detto il mio ex allenatore Alessio, bisogna sempre andare “a BOMBA”!

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Amelia in azione al XXXIIII Trofeo internazionale Malaspina